Dati Tecnici

Sviluppo:              19 km circa

Dislivello:             1535 m circa

Quota max:         2635 m slm

Quota min:          1130 m slm

Difficoltà:              OC salita

                             OC+ discesa


Tempo perc.:   4-5h - ca.


Accesso: raggiungere Pietraporzio (CN) in Valle Stura.


Descrizione: Percorso cinghiALPinistico di notevole impegno tecnico e fisico ma dallo spettacolare paesaggio e deivertimento, panoramico.

Download: GPS tracks

Descrizione: 
Il 18/08/2011 mi sono regalato uno dei giri più belli che avessi mai fatto in Valle Stura... riservato solo a chi abbia voglia di spararsi circa 500m di portage continuo e senza sconti, il sugo del giro sono un lunghissimo e aereo traverso e la lunga e bella discesa finale:

Sentiero Balcone (P28) e Giro del Monte Vaccia da Pietraporzio a Sambuco.
con discesa per la GTA (P56), dai ruderi delle caserme del Vaccia in giù la discesa tecnica più bella e continua che io conosca in valle, con una pulizia e perfezione del sentiero unica!!!
il sentiero balcone è un filo che percorre il fianco della montagna quasi in prossimità delle vette, con tratti esposti e panorami aerei sulle marittime e la valle dell'Ischiator, l'ho imboccato alle pendici della Testa della Costabella del Piz (ca.2600) ed arriva alla Colletta Bernarda (ca.2400).
la discesa dal Vaccia in poche parole:
tratti ripidi e tornanti pietrosi nella prima parte e un bosco idilliaco nella seconda parte per circa 1200m di dislivello negativo ininterrotto ...
descrizione dell’itinerario:
sviluppo itinerario: km 19, dislivello circa 1600m, difficoltà OC/OC+.
Ciclabilità salita: 100% fino a pian della regina (asfalto); 80% fino a grange del ciaval (q.2131); 0% (cammalage) fino al sentiero balcone.
Traccia Gps: da Pietraporzio (inizio salita Pian della Regina) a fine discesa P56 (Bivio Sambuco S. Statale fondovalle).
numerazione sentieri su cartina: P28, fino colletta Bernarda, P25 fino prati del Vaccia, P56 fino s.statale valle stura bivio Sambuco.
Partenza da Pietraporzio (1246m) si imbocca la strada per il Pian della Regina, tratto asfaltato.
Al Pian della Regina (fontana) subito dopo il parcheggio si imbocca a sin. la pista forestale che percorre il vallone del Ciaval (sentiero P28), la prima parte è molto ripida e con fondo smosso, man mano che si sale la ciclabilità migliora sensibilmente e si sale con numerosi tornanti nel bosco. Si giunge pedalando prima ad un rifugio privato e poi alla Grangia Prati del Ciaval dove la pista finisce e inizia un sottile sentierino (2131, ometti di pietra). Fine della ciclabilità in salita, per un bel po’ ora si porta (anche un eventuale ritirata in questo tratto comporterebbe di portare la bici a schiena).
Il sentiero segue il fondo del vallone con andamento a SO costeggiando il monte Cialancias fino alla conca pietrosa terminale. Si  sale  verso sin. la testata della conca (ometti) delimitata dalla Costabella del Piz fino all’insellatura (2608) posta sullo spartiacque verso il vallone dell’ischiator. Sulla cresta si seguono i segnavia bianco rossi fino ad individuare il sottostante “sentiero balcone” (traccia GPS: qui forse ho sbagliato tenendomi troppo a lungo in cresta…sono passato in vetta ad un paio di cime, facendo della mezza arrampicata con la bici sulla schiena).
La mulattiera ex militare si snoda panoramicissima con alcuni saliscendi lungo il versante Ischiator passando poco al di sotto della cresta e della rocciosa Testa di Cavias, fino a giungere alla colletta Bernarda (2400, circa 8 km da Pian della Regina), con tratti esposti e una buona percentuale di ciclabilità.
Dalla Colletta Bernarda (incrocio con sentiero P25 proveniente da Pian della Regina, possibile variante di salita, ma tutta a spinta!) si continua a traversare in discesa (sentiero P25) fino a raggiungere la vasta prateria (si lascia sulla destra il bivio per Bagni di Vinadio) dove sorgono le caserme del M. Vaccia, panorama no comment!!!
Si supera il prato e si imbocca l’evidente e ben segnalato sentiero (P56) di discesa, subito impegnativo dai primi metri.
La discesa inizia con un primo tratto ripido che porta ad una conca erbosa, superata la quale si affronta un tratto a tornanti stretti e ravvicinati, ripidi e con fondo smosso, tratto più difficile di tutta la discesa. Segue un tratto più rettilineo che conduce nel bosco.
La discesa nel bosco è sensazionale, alterna tratti tecnici a lunghi traversi scorrevoli, il fondo è sempre eccellente, le vedute che si aprono nelle radure fanno capire la distanza dal fondo valle e la pendenza del versante.
Si giunge ad un bivio (segnaletica) in corrispondenza di un fabbricato dell’acquedotto di Sambuco, il sentiero prosegue al di sotto della piccola costruzione (Acqua!), la discesa prosegue nel bosco fino a attraversare prima una stradina asfaltata e poi a raggiungere la statale nel fondovalle, con sequenze esaltanti di curve strette e tratti scorrevoli … nel bosco pieno di funghi rossi a pallini bianchi!!!
Fino ad oggi per me la discesa più lunga più bella più difficile che ho percorso nella meravigliosa Valle Stura, ripaga ampiamente del tanto portage che a fine giro non ricordavo neppure!!!
Inoltre il giro si presta a qualche variante, che non mancherò al più presto di provare!!!
CinghiALPmente vostro, enri-le-fou

Filippo “wild”

Tour del Monte Vaccia