Descrizione:
Si tratta di un giro senza compromessi….unisce i tratti più entusiasmanti di diverse gite in ambienti da favola, con discese spettacolari e parecchio portage ( ampiamente ripagato )…in poche parole uno di quei giri che te li ricordi per molti anni.
I tratti con la bici in spalla sono abbastanza frazionati ( max 500 mt disl x P.sso Gardetta)
Per effettuare il giro ad anello ci sono circa 11 km e 400 mt di dislivello da aggiungere , oppure fate navetta con 2 macchine!
Portate tanta acqua!
Da Colle della Maddalena si scende per 1 km e si imbocca la sterrata che sale a destra ( poco dopo il sentiero per i laghi di Robourent). Giunti presso delle baite si possono seguire gli ometti che portano direttamente al colle Remy ( più ciclabile), altrimenti se seguite la traccia gps proseguite sino ad un'antenna e poi abbandonate la sterrata per salire lungo l' evidente dorsale (ometti) sino alla Tete Dure ( 300 mt di portage sino alla cima ) per poi scendere al col Remy.
Si continua a scendere su singletrack con alcuni tornanti impegnativi su brecciolino e si risale a destra al colle Gipyere ( tratti a spinta ) e poi al Colle delle Munie ( brevi tratti a spinta).
Dal colle delle Munie si punta al Soubeyran per poi aggirarlo sulla destra e seguire il sentiero che sale molto ripido ( portage ) alla cima dal P.sso della Cavalla.
Dalla cima del Soubeyran scendiamo con spettacolare ed aereo percorso (ripido ma non molto difficile) al Colle delle Munie e continuiamo a scendere su singletrack veloce sin nei pressi del Bivacco Bonelli. Giunti al bivio con il sentiero S14 non ci resta che salire per lo spettacolare vallone Enchiausa ciclabile sino a circa 2450 mt…poi il sentirò passa un'enorme frana che costringe a spingere la bici ( ultimo tratto portate obbligatorio) sino al Colle dell'Enchiausa .
La fatica e' ampiamente ripagata dall'ambiente selvaggio e da una discesa da libri di storia della mtb…prima tornanti, rocce e tratti ripidi su ghiaioni, poi via via diventa sempre più scorrevole con curve pennellate tra pascoli aperti e finale nel bosco di larici!!!
Si risale la sterrata sino a prato Ciorliero ( occhio alla fonte d'acqua sull'altra sponda del fiume, 100 mt prima del primo ponte …) e si segue il Gta sino al p.sso della Gardetta perlopiù con bici in spalla ( brevi tratti pedalabili).
Dal passo della Gardetta si svolta a destra seguendo la militare che con una pedalata di circa 30 min. ci porta all'ultimo passo della giornata….il Passo di Roccia Brancia.
Non ci resta che scendere sul lunghissimo ( 1100 mt disl.) ed entusiasmante P36 che nella parte bassa regala una serie bellissima di tornantini sino a giungere sulla statale del Colle della Maddalena. Per chi fosse ancora fresco e voglioso di discesa tecnica ed esposta, c'e' la possibilità di scendere per il sentiero di Bassa di terra rossa (p37) considerato uno dei più impegnativi della zona..occhio pero' a non fare indigestione!!
Un ringraziamento particolare a : Enri le fou che dalla sua mente malata e contaminata dai nose press di Bobo, ha partorito questo magnifico giro
e Aglianico , impeccabile esecutore e indispensabile compagno per allegre gite!
Andrea Codda “Barolo71”